Saranno
le fasi lunari, altre fasi in corso prettamente femminili, sarà che
ho la febbre e da due giorni non riesco a lavorare, sarà la
primavera.. non lo so. Sentivo di dover scrivere questa cosa...
Ogni
giorno sono a contatto con tantissimi bravi artigiani, che si
esprimono attraverso ciò che realizzano, tutti sognano di poter
vivere bene di quello che fanno, lavorano senza neanche contare le
ore per realizzarsi. Si organizzano, si muovono, spesso guadagnano così poco che si potrebbe definire "autosfruttamento sul lavoro". Vivono con un block notes a portata di mano, che le idee arrivano quando meno te lo aspetti e volano via veloci...
Li amo tutti, anche se magari qualcuno mi sta sul cavolo poi come persona, ma lo amo lo stesso... come amo tutti quelli che hanno un'idea e la perseguono.
Ogni
giorno però vengo anche esposta ad un abuso del termine
“artigianale”, di solito passo oltre, oggi ho deciso di
soffermarmi sul tema.
Da wikipedia:
L'artigianato è un'attività lavorativa in cui gli oggetti utili e decorativi sono fatti completamente a mano o per mezzo soltanto di semplici attrezzi: gli articoli prodotti tramite fabbricazione in serie o da macchine non sono artigianato.
Parlando
del mio campo, la ceramica dunque, c'è una grossa differenza tra la
produzione di un oggetto manualmente oppure con l'utilizzo ad esempio
di stampi. Chiaramente il pezzo unico comporterà un maggior tempo di
lavorazione e avrà maggior pregio, essendo per l'appunto unico.

Comunque
se un artigiano realizza uno stampo, e da esso una piccola serie,
questo non vuol dire che non sia un artigiano...
Sono
altre cose che proprio non riesco a mandare giù:
- l'accostamento delle stampanti 3D alla figura dell'artigiano
- chi realizza un oggetto assemblando materiali industriali (sul dizionario è artigiano colui che crea o trasforma un materiale) può definire l'oggetto “di design” (se è sua l'ideazione dell'assemblaggio) ma non “artigianale”
- il business che si è creato in modo sbagliato intorno a tutto ciò, quindi mostre mercato senza un minimo di selezione dove ti trovi a vendere pezzi per cui hai lavorato ore o giorni, accanto a banchi “tutto a due euro”... oppure siti che si ripropongono di valorizzare il vero “handmade” che poi si aprono a tutti gli hobbisti della domenica (che magari utilizzano kit già pronti per le loro creazioni, o sono armati solo di pistola per la colla a caldo, oppure si limitano ad incollare un tovagliolo colorato su un tagliere di Ikea)
- chi copia e si appropria delle idee altrui (quelli che "l'ispirazione mi arriva da pinterest", andatevi a fare una passeggiata, ascoltate una canzone, guardatevi dentro e lasciate stare pinterest...)
Quello a cui vorrei arrivare è che sicuramente non tutto ciò che è fatto a mano è bello forzatamente, soggettivamente ci sono cose che non indosserei o metterei a casa, però se è davvero artigianale ha comunque un valore, oggettivamente...
L'artigianato è una forma di arte in cui coesistono utilità e valenza estetica, ma è pur sempre una forma
di arte, e come tale andrebbe preservata...
sono assolutamente d'accordo con tutto ciò che scrivi !!!!
RispondiEliminaE' un post bellissimo e già sai come la penso. Continuo a credere che prima o poi la gente capirà la differenza, ma si sa che ho una forma terribile di ottimismo.
RispondiEliminaAggiungerei che ci sono altre cose che uccidono l'artigianato, come i tutorial fotocopia, certe trasmissioni televisive per cui poi "losofarepureio", l'assemblaggio senza remore, ecc, ecc, ecc... ma ripeto: non mi abbatto (e se capita aspetto una tua badilata a farmi rialzare, come sempre!)
Cla, che bel post! condivido tutto quello che hai scritto, già lo sai!
RispondiEliminaOra sono troppo abbattuta e incavolata per dire cose sensate, ma sento già la Ila qui sopra che parte con la badilata!
Grazie ragazze! E' molto spesso un percorso ad ostacoli il nostro, ma questa tenacia che abbiamo non potrà che ripagarci (temo di avere una terribile forma di ottimismo anche io :P), resistiamo!!
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