la mia filosofia

Non mi piace chiamare ciò che faccio produzione, credo che i lavori manuali debbano essere rivalutati e riscoperti, ma non in un'affannosa rincorsa o simulazione di catene di montaggio.
Le produzioni in serie si basano su ricerche di mercato, io ricerco dentro me.
Osservano l'andamento delle vendite, io l'andatura delle nuvole.
La produzione industriale è compulsiva e bulimica, basata su un concetto di usa e getta, il "prodotto finale" è impersonale e intercambiabile, la lavorazione artigianale invece fa in modo che ogni oggetto racchiuda una storia tutta sua, l'artigiano vuole che quello che sta creando abbia vita lunga.

Credo nel valore del "pezzo unico", dell'ideazione dietro alla realizzazione, nel non voler rientrare in uno "stile". E' importante in ogni lavoro creativo o artistico mostrare se stessi, come d'altronde nella vita, nessuno avrà modo di sviluppare a pieno le proprie potenzialità se non riesce a rompere qualche schema.

L'omologazione, apparentemente comoda e rassicurante, atrofizza l'immaginazione.

Nel processo di ideazione a volte sembra che si resti immobili, a volte si sperimenta, altre ci si lascia andare alle intuizioni, si sbaglia, si ricomincia, tutto questo c'è dietro ad un pezzo unico. Non è solo un oggetto perchè nella creta che ho usato ho impastato dentro anche una parte di me, un pensiero, una sensazione, un attimo.



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